Un marchio per leggere la storia: i sigilli
Nati per garantire l’integrità e l’autenticità di documenti e merci, nel corso degli anni i sigilli diventarono lo strumento più affidabile per testimoniare le ambizioni e i ruoli sociali dei propri possessori.
Nella creazione di un sigillo nulla veniva lasciato al caso. Ogni dettaglio era pensato e realizzato per manifestare l’appartenenza a una precisa classe sociale, dalla scelta del materiale per la matrice (piombo per le classi meno abbienti, oro e argento per le classi altolocate) fino alla scelta della figura a cui affidare la decorazione e l’incisione (modesti artigiani per le prime, grandi orafi per le seconde).
La disparità tra i ceti era accentuata ulteriormente anche dalle diverse tecniche usate dagli incisori per la creazione dei sigilli. Se per i committenti più ricchi, i sigillari incaricati effettuavano diverse prove prima di realizzare il modello definitivo, per i ceti meno abbienti gli incisori disponevano di una serie di matrici preconfezionate in piombo o stagno, dove era già incisa un’immagine molto semplice a cui aggiungere l’iniziale del nome del committente.
Il Museo Medievale di Bologna vanta una collezione di più di 500 sigilli, grazie ai quali possiamo comprendere e ripercorrere la storia delle più importanti famiglie, corporazioni e istituzioni dell’epoca.
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Matrice di sigillo di Nicola d’Este
XIV-XV secolo
Matrice del capitolo di Bologna
XV secolo
Matrice di sigillo della facoltà di Teologia
XV-XVI secolo
Matrice di sigillo di Orvieto
XIV secolo
Matrice di sigillo di Giovanni di Ruggeri
XIV secolo
Matrice di sigillo di Giovanni d’Andrea
1298 ca.
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